Anche quando Jim Morrison si era messo con Pamela Courson, nella primavera del ’66, le sue avventure sessuali erano intense. Pamela era gelosa. Le ragazze che avevano desideri erotici verso Jim, e non erano poche a Los Angeles, dovevano guardarsi sempre intorno per sincerarsi che quella fidanzata non fosse nei paraggi. Una sera che lei entrò a sorpresa nel Whisky a Go Go, leggendario locale dello Strip dove i Doors, da lunedì 23 maggio, suonavano in modo fisso, e vide Jim che accarezzava una tipetta sotto la minigonna, stava per scoppiare il finimondo. Quando Pamela s’incazzava con Morrison, era una pazza: buttava i suoi oggetti dalla finestra e gli tagliava in mille pezzetti i vestiti.
Verso la fine del ’66, Jim Morrison ormai viveva, o quasi, nella casa trovata da Pamela Courson, un malmesso appartamento nel Laurel Canyon, e aumentarono le litigate tra i due, dovute spesso alla gelosia di lei, capace di lanciare di tutto verso Jim, coltelli compresi. Secondo Mirandi Babitz, che abitava al pianoterra, uno dei motivi di questi contrasti era la diversità di vedute sui rapporti sessuali: «Aveva [Jim] una decisa preferenza per i rapporti anali. Pam s’incazzava, ma lo sopportava».
In questo periodo, a un passo dal 33 d’esordio dei Doors, si intensificarono i viaggi lisergici della coppia.
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I primi tradimenti di Pamela Courson e la rabbia di Jim Morrison
Nei primi giorni di dicembre, i Doors tornarono da New York, e Jim ritrovò le isterie di Pamela.
Ma bisogna spendere una parola a giustificazione della gelosia della ragazza, tradita decine di volte. Solo nelle ultime settimane newyorkesi, lui aveva avuto più esperienze sessuali, tra cui quelle con Gloria Stavers, dirigente poco più che trentenne della rivista «Sixteen», e con Nico, la splendida e tenebrosa cantante tedesca.
Ma Pamela Courson era orgogliosa, e la bellezza le dava la possibilità di vendicarsi al meglio. Per oggetto della rivalsa, scelse Tom Baker, amico di Jim, protagonista con lui di colossali bevute. Jim Morrison, in questo primo scorcio del ’67, stava mettendo da parte l’Lsd per dedicarsi al bicchiere. Era in questo periodo che andava verso l’alcolismo che lo avrebbe distrutto.
Intanto Pamela, intorno al marzo del ’67, approfittando dell’assenza dei Doors, frequentava Tom Baker. Lei rendeva pubblica la faccenda, facendosi vedere sullo Strip in sua compagnia in atteggiamenti più che amichevoli. Infatti Jim, che si trovava tra San Francisco e New York per una serie di concerti, lo sapeva, e masticava amaro. Si sfogava con l’alcol e una frenetica attività sessuale. Ma soprattutto si sfogava con le esibizioni, cariche di rabbia e d’inquietudine. La sua attività live, in questa fase, era al culmine.
Jim Morrison e Pamela Courson: di nuovo insieme
In aprile, la coppia si ricompattò. Era una storia di eccessi, furibonde litigate, continui tradimenti, ma il sereno arrivava sempre.
Una volta che Pamela era rientrata a pieno regime nella vita del suo uomo, gli si appiccicò di nuovo addosso. Voleva una casa in regalo visto che il successo dei Doors decollava. Lo raggiunse a New York all’inizio dell’estate. Era possessiva.
In agosto, lui la lasciò. Sarebbero tornati presto insieme. Il destino era segnato, e voleva che i due, in un modo o nell’altro, camminassero fianco a fianco fino alla morte precoce di Jim.
Nel frattempo, quest’ultimo si dedicò a una breve ma intensa storia con Nico.
Alla fine dell’estate, Jim e Pamela si erano riappacificati.
Morrison adorava la sua ragazza, e decimò il conto per aiutarla ad aprire una boutique di alta moda a West Hollywood, recente passione di Pam.
Diversità di vedute sulle droghe
Ma ecco, nell’estate del ’68, la grande litigata. Stavolta la diversità di vedute riguardava la droga da usare. Pamela Courson intensificava le esperienze con l’eroina, Jim Morrison era diventato un insuperabile bevitore. Morrison perdeva i sensi. Insultava le persone per strada. Veniva cacciato dai locali. Si accasciava dappertutto. Era fuori di sé. Gli altri Doors lo stavano abbandonando al suo destino di morte prematura.
Il gruppo risentiva della situazione del leader. Doveva sopportare i suoi ritardi, i desideri sessuali, di giorno in giorno più perversi, appagati anche in studio, la mancanza di lucidità.
Dunque, la tumultuosa discussione. Pamela se la prese con Jim a causa dell’alcol, quest’ultimo criticò l’uso sempre più frequente che lei faceva dell’eroina. Volarono parole grosse. Cosa fece Pamela? Be’, non aveva tutta questa fantasia: cacciò di casa Jim Morrison e, al solito, gli gettò i libri dalla finestra.
La rockstar si consolava con la scrittrice Anne Moore.
Pam, ansiosa di vendicarsi, attirò l’attore Christopher Jones, ospite più volte in casa sua.
La generosità di Jim Morrison
Jim e la Courson tornarono insieme nel corso dell’estate. Lui ricominciò a ricoprirla di regali senza badare a spese e a investire nella boutique, ormai prossima all’apertura. Molti che hanno conosciuto la coppia hanno sottolineato che il ragazzo era di una generosità pazzesca nei confronti di Pamela. Esaudiva ogni suo desiderio, automobili, cani e quant’altro. Questo era il segno di un grande legame ma anche del suo bizzarro rapporto con il denaro, che non lo interessava per nulla se non per gli sfizi e le necessità del momento.
Arresto di Pamela
Jim Morrison, anche a causa dell’alcol, prese a ingrassare e a mostrare il doppio mento. La propensione per il bicchiere continuava a essere elemento di discussione. Pam voleva che Morrison tornasse in sé. Desiderava anche che lasciasse i Doors, a suo avviso troppo piccoli per lui, che, sempre secondo Pamela, avrebbe dovuto dedicarsi solo alla poesia.
Comunque sia, se Jim aveva confidenza con l’alcol, la ragazza l’aveva con l’eroina e altre droghe. Infatti venne arrestata, e presto rilasciata, dopo che la polizia aveva trovato nel bagagliaio della sua auto circa mezzo chilo di marijuana pura.
Jim Morrison e Pamela Courson: di nuovo separati
Nel corso del fortunato e breve tour europeo dei Doors, che occupò la fine dell’estate del ’68, Pamela ritrovò Jim a Londra, dove era andata a comprare vestiti destinati alla sua boutique. Nella capitale inglese, prese in affitto un bell’appartamento nella ricca zona di Belgravia. Chi vide la coppia racconta di due tranquilli innamorati.
Godutisi Londra, i due tranquilli innamorati tornarono a Los Angeles, e non passò molto prima che il sereno mutasse in burrasca. Jim, che aveva difficoltà nell’urinare, si fece visitare. Dopo che Morrison ebbe rivelato a Pamela di avere la gonorrea, lei sentenziò che era stata contratta attraverso un rapporto omosessuale. La ragazza s’infuriò, e diede il via all’ennesima separazione.
Dopo qualche giorno la Courson era a Londra con Christopher Jones.
Il declino di Jim Morrison
E Jim? Tornò da Anne Moore. Non solo: era sempre a caccia di rapporti estremi e perversi. Tuttavia l’ex simbolo sessuale e amatore instancabile del Sunset Strip, a causa dell’alcol, prese la strada del declino. Jim Morrison era uno straccio, anche per l’assenza dei controlli di Pam, impegnata nelle sue cose a Londra. Perdeva i sensi quasi ogni giorno. Creava casini. Si faceva buttare fuori dai locali. Picchiò una cameriera. Andava in studio con bottiglie di whisky. Giorno per giorno avanzava sulla strada per Père-Lachaise. Era un destino segnato. La rockstar emergente del ’66 ora veniva scaricata da molti e stava tagliando gli ultimi legami con la realtà.

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Autunno ’68. Themis
Nel novembre del ’68, Pamela, che aveva pensato che la sua storia con Jim stavolta fosse davvero terminata, si dovette ricredere. Dopo aver litigato con Christopher Jones, rimasta a corto di soldi, spaventata dalla solitudine, chiamò Morrison, che volò a Londra, tralasciando ogni impegno dei Doors. I due si parlarono in un locale. La Courson esigeva che lui lasciasse il gruppo. Questa era la condizione perché tornasse a Los Angeles. Jim fece resistenza. Litigarono. Il ragazzo, ubriaco perso, la insultò. Lei gli gettò addosso il bicchiere. Pam, a notte fonda, ritornò da Jones. Gli disse che non si sarebbe riconciliata con Jim. Infatti, dopo qualche giorno, Jim Morrison e Pamela Courson presero l’aereo e tornarono a Los Angeles.
La coppia si ricompattò in men che non si dica.
Intorno a Natale aprì Themis, la boutique di Pamela, per la quale Morrison aveva speso circa 250 000 dollari. Il negozio era di lusso e alla moda. Prezzi alti, decorazioni particolari. Diventò un posto in nella Los Angeles di quegli anni. Veniva gestito da Judy, sorella di Pam, che girava il mondo con Jean de Breteuil per rifornire la boutique. Certamente Pamela si riforniva anche di eroina.
L’ennesimo litigio
A fine febbraio del ’69, Pamela Courson e il poeta dei Doors dovevano partire per Miami, dove il gruppo avrebbe tenuto il memorabile concerto. Ma qualcosa andò storto. Tra i due degenerò una lite, sulla quale si sono fatte due ipotesi. La prima: Pamela disse a Jim di essere incinta di un altro. La seconda: lei se la prese con Morrison accusandolo di rapporti omosessuali e minacciando di rivelarli. Comunque sia, Jim andò su tutte le furie e la lasciò a casa.
Per l’estate si erano riappacificati.
La seconda metà del ’69
Jim Morrison diventava sempre più barbuto, e anche la cocaina era entrata definitivamente nella sua vita.
Assecondò come sempre Pamela, pagandole l’affitto di una casa sulle colline di Hollywood. La sua generosità era fuori discussione. Le comprò una Porsche. Pam la distrusse. Gliene comprò un’altra.
Ma Jim era altruista con tanti, regalava denaro, aiutava a destra e a sinistra. Lui non aveva casa, non ne sentiva la necessità. Fin da piccolo, si era abituato a continui spostamenti, al seguito dei trasferimenti del padre militare. E ora vagava come uno zingaro. Un motel di qua, un altro di là. Spesso al mattino non sapeva dove avrebbe dormito la notte. In questo periodo non alloggiava spesso da Pamela.
Che continuava a lamentarsi del legame tra il suo Jim e i Doors. D’altra parte Morrison si ostinava a non tagliarlo, sia per questioni contrattuali, sia per la necessità di alcol e coca e per le richieste della fidanzata.
Pamela frequentava il giro di Jean de Breteuil. Feste che terminavano in orge. L’esuberanza sessuale di Pam, in questo periodo, era dovuta anche al modo in cui si era ridotto Jim. La Courson non era soddisfatta. Jim, un pomeriggio che si era svegliato nella casa di lei, trovò l’ennesimo messaggio, scritto con il rossetto sullo specchio del bagno: «Alla faccia del sex symbol. Non ti si rizza nemmeno».
1970. Jim Morrison, Pamela Courson e le loro storie
Il 1970 fu per i due, avviati al calvario parigino del ’71, una fase in cui ognuno visse le proprie storie.
La splendida Courson restava splendida nonostante si stesse riducendo a uno scheletro. L’aspetto malnutrito non era l’unica conseguenza dell’eroina, che le procurava anche continui svenimenti.
Nel corso di quest’anno, Jim Morrison ebbe, tra le altre, una storia con Patricia Kennely, direttrice di un mensile musicale. I due si conoscevano da un paio d’anni. La ventiquattrenne aveva una caratteristica apprezzata da Jim, i capelli rossi (come Pam). La faccenda è raccontata da lei come una relazione appassionata, che sfociò in un matrimonio wicca. Tra tutte le ragazze che ebbero a che fare in quel periodo con Jim Morrison, che lo descrivono pressoché impotente, Patricia è l’unica che ne parla come di uno stallone.
Pamela Courson stava con Jean de Breteuil, che proseguiva nella carriera di spacciatore d’ero (fu lui, secondo alcuni, a vendere a Janis Joplin la dose mortale).
Nel corso del ’70, venne ricoverata e diventò eroinomane in modo irreversibile. Qualcuno disse che, in condizioni pietose, aveva tentato il suicidio.
Jean andò in Francia con lei, dopo la morte della Joplin. Jim lo venne a sapere, e si ridusse a uno straccio. Vomitava. Sputava sangue. Si faceva di alcol e coca. La fine era alle porte.
Inizio 1971. Le ultime settimane losangeline
All’inizio del 1971, Pamela e Jim ripresero la vita di coppia. Si perdonavano tutto.
Progettarono, dietro insistenza di lei, di trasferirsi a Parigi.
A metà febbraio la Courson partì.
Morrison visse senza la fidanzata le ultime settimane losangeline, che sembrarono penose. Aveva sbalordito e messo a soqquadro la città californiana, ma ora… Quando un re cade, il tonfo è pauroso. Il vecchio idolo sessuale del Sunset Strip faceva pena ed era deriso. Cercava vecchie conoscenze femminili per rinverdire l’eroico passato di amatore. Qualcuna gli dava retta perché impietosita. Jim Morrison beveva e beveva. A malapena stava in piedi. Il destino era segnato.
Verso la metà di marzo, raggiunse Pam nella capitale francese. Dopo qualche giorno i due presero alloggio al 17 di rue de Beautreillis. Il sogno era di ricominciare una nuova vita.

Parigi e la morte di Jim Morrison
All’inizio del soggiorno parigino qualcosa stava cambiando. Jim beveva meno e si gustava Parigi. La girava. Passeggiava lungo le rive della Senna, memore dei poeti francesi. La Parigi di Baudelaire sembrava rimetterlo in sesto. Sembrava. Invece il 3 luglio incombeva, con tutto il suo strazio.
3 luglio 1971.
Era cominciata l’agonia di Jim Morrison. Faccia pallida. Tosse. Perdita di sensi. Fatica fisica.
Questa notte la Ville lumière ignorava che tra i suoi reticolati si consumava la tragedia. L’estate parigina viveva tra bistrot e lungosenna, quando la rockstar di Los Angeles attraversava l’inferno.
Jim si era trascinato nella vasca da bagno. Pamela ne raccoglieva il vomito. Lei, strafatta d’eroina, tornò a letto, dopo che Jim le aveva assicurato di stare meglio.
All’alba, era di sabato, la ragazza si svegliò. La porta del bagno era chiusa. Morrison non rispondeva. Pamela telefonò a Jean de Breteuil, che arrivò e scassinò la porta. Jim era morto.
In strada, un grappolo di gente si radunò, ignorando chi fosse il giovane morto. Parigi riprendeva la vita. L’ambulanza e le forze dell’ordine arrivarono. Qualche ora, e si giunse alla verità ufficiale: il signor Morrison era deceduto per cause naturali, un normale attacco di cuore. Ma sono in molti a pensare a un’overdose di eroina, abilmente mascherata con la complicità di autorità parigine. Si sono fatte altre ipotesi, meno credibili.
Gli amici di Jim e Pamela non fecero trapelare nulla. Quando il mondo seppe, Jim era stato sepolto, dopo una piccola cerimonia, nel cimitero parigino di Père-Lachaise.