Biografia di Monica Vitti

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Maria Luisa Ceciarelli, la futura Monica Vitti, nacque a Roma il 3 novembre del ’31. Per via del lavoro del padre, passò i primi anni in Sicilia. Qui la sua infanzia fu sconvolta dalla guerra. Ma fu anche consolata dalla scoperta del teatro. Infatti, nello scantinato dove si rifugiavano dai bombardamenti, lei e i suoi fratelli misero su un teatrino. In quel teatrino distoglievano con dei pupazzi la gente dagli orrori della guerra.

Tornata a Roma, l’adolescente Maria Luisa iniziò a darsi da fare sui piccoli palcoscenici. I genitori erano perplessi su questa cosa di fare il teatro. Ma la ragazza s’impose. Si iscrisse all’Accademia d’arte drammatica. Fu allieva di Sergio Tofano. Si diplomò nel ’53. Il suo nome diventò Monica Vitti.

Monica cominciò a recitare proprio nella compagnia di Tofano. Più d’uno si accorse del suo talento e della sua esuberanza.

Arrivò così il cinema, nel ’54. Il film era Ridere, ridere, ridere!. Fu l’inizio di una carriera sfolgorante.

Monica Vitti
Monica Vitti.
Foto di MissMinx da Flickr, CC BY 2.0.

Monica Vitti, l’incarnazione della donna inquieta

Un giorno del ’57, Monica stava doppiando il personaggio di Dorian Gray, per Il grido di Michelangelo Antonioni. Il grande regista si accorse di lei. Fu l’inizio di una storia d’amore. Fu anche l’inizio di una storia artistica bellissima. Monica Vitti sarebbe stata l’affascinante protagonista di quattro capolavori di Antonioni. L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962), Il deserto rosso (1964). Film carichi d’inquietudine e di rigore formale. Il grande regista di Ferrara, in queste pellicole, supera il neorealismo. Si concentra sull’individuo. Sull’alienazione. Sui mali della modernità. Sull’uomo che si confonde con le cose e perde il calore dei rapporti umani. Gli sviluppi narrativi di questi film sono finalizzati solo a esprimere lo smarrimento dell’uomo moderno. Monica Vitti è perfetta, in questi quattro vertici del cinema mondiale. È l’incarnazione della donna borghese e inquieta, a disagio nei ritmi e nei mutamenti della società moderna.

In più la Vitti, che non era una maggiorata, colta nello splendore della sua gioventù, contribuì a ridefinire i canoni della bellezza femminile.

Nonostante il successo internazionale, l’attrice romana evitava la mondanità. Partecipava di rado alle serate. Rilasciava poche interviste.

Monica Vitti e la commedia

Ma la grandezza di Monica Vitti non è dovuta solo alle sue interpretazioni drammatiche. Infatti Monica si è distinta anche per la sua capacità di spaziare tra i generi.

Terminata la grande stagione con Antonioni, Maria Luisa diventò un caposaldo della commedia all’italiana, dando sfogo a un’insospettabile vena comica, che le permise di non restare imprigionata nei panni della donna borghese e tormentata. Recitò a fianco dei pilastri della nostra commedia. Da Marcello Mastroianni a Vittorio Gassman, da Ugo Tognazzi a Carlo Giuffrè. Fu diretta da Luciano Salce, Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola, tanti altri. Fu protagonista di cult quali La ragazza con la pistola, Dramma della gelosia e via dicendo. Soprattutto è celebre il suo sodalizio con Alberto Sordi. Polvere di stelle del ’73 e Io so che tu sai che io so dell’82 sono due esiti popolari e spassosi di quest’intesa.

Monica Vitti impose un personaggio riconoscibilissimo, con la sua simpatia, il suo romanesco, il suo fascino, la sua indimenticabile voce roca che l’aveva sempre distinta. In una carriera inimitabile, la Vitti passò con disinvoltura dall’inquietudine alla verve, dalla donna complessa alla borgatara.

Gli ultimi trent’anni

L’attrice romana non dimenticò mai il teatro, il suo primo amore. Così calcò ancora i suoi palcoscenici.

La Vitti diresse anche un film, Scandalo segreto del ’90. Non contenta, scrisse anche un’autobiografia, Sette sottane, e un romanzo, Il letto è una rosa.

Tra gli innumerevoli riconoscimenti e applausi, ricordiamo il Leone d’oro alla carriera del ’95.

Dopo il legame con Antonioni, la Vitti ha avuto altre due lunghe storie d’amore. Quella con il direttore della fotografia e regista Carlo Di Palma, conosciuto sul set del Deserto rosso. E poi quella con Roberto Russo, che sposò, dopo più di venticinque anni di fidanzamento, nel 2000 in Campidoglio.

Le ultime apparizioni pubbliche di Monica Vitti ci furono all’inizio del nuovo secolo. Poi l’attrice si ritirò nella sua casa di Roma. Malata da tempo, Maria Luisa partì per il suo viaggio il 2 febbraio del 2022.