Stanlio e Ollio e cinque loro film iconici

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Stanlio e Ollio. L’uno magro, gli occhi stralunati, i capelli arruffati, dimesso, piagnucolone, con scatti d’orgoglio. L’altro grasso, saccente, la brillantina sui capelli, i baffetti, la cravatta. Entrambi pasticcioni, persi tra i guai del mondo. Due maschere immortali. Opposte e complementari. Stanlio e Ollio, star di un’epoca leggendaria del cinema, quando la settima arte era giovane e gravida di futuro.

Tra torte in faccia, cadute, imprevisti, idee destinate a fallire, i due diedero vita a una comicità semplice e rigorosa, che avrebbe provocato un’ammirazione intramontabile.

Gli ultimi tempi di Stan e Oliver, la coppia comica per eccellenza, erano lontani dai fasti e dalle grandi platee. Si sa, le leggende volano, cadono. E più si vola in alto più la caduta è rovinosa. Negli anni Cinquanta, Stan e Oliver avevano solo un seguito di nostalgici. Erano nelle favole del cinema, ma non erano più di moda. I tempi passano.

Malinconicamente, Stanlio e Ollio si arrangiavano girando i teatri di periferia, dando a quelle piccole platee gli ultimi fuochi della loro arte, rimescolando un repertorio noto. Gli anni avanzavano, la salute peggiorava, le ferite della vita erano vive. Chissà quante volte, dietro quei palcoscenici di provincia, Stan e Oliver avranno ricordato gli anni d’oro, i profumi del successo e della giovinezza.

Eppure c’era stato un tempo in cui Stanlio e Ollio erano star indiscusse.

I film degli anni Trenta: i vertici di Stanlio e Ollio

Stan e Oliver si affermarono con i cortometraggi muti degli anni Venti. Negli anni Quaranta erano approdati da un pezzo al sonoro e giravano solo lungometraggi. Il periodo di mezzo, i Trenta, fu quello più fecondo.

I due avevano dubbi sulla svolta sonora. Infatti le loro comiche si basavano sulla pantomima. Stan veniva dalle compagnie di Fred Karno. Lì aveva affinato la sua arte di gesti e di smorfie. Anche Oliver aveva una comicità gestuale. Eppure le voci arricchirono i personaggi di Stanlio e Ollio (splendido in Italia il doppiaggio di Mauro Zambuto e di Alberto Sordi).

Non si può dire lo stesso per il passaggio dal corto al lungometraggio. La coppia dava il meglio di sé sulla breve distanza. La sua comicità non era basata sullo sviluppo narrativo ma sulle gag. I lungometraggi tendevano a essere assembramenti di gag.

In questo percorso dagli inizi alle ultime prove, nei primi anni Trenta Stanlio e Ollio trovarono un equilibrio che diede vita a molti capolavori. C’era già stato il passaggio al sonoro, ma si era ancora lontani dagli anni Quaranta, quando il duo avrebbe girato solo lungometraggi. Negli anni Trenta, Stan e Oliver furono protagonisti di cortometraggi iconici, alternati a film di lunga durata.

Stanlio e Ollio
Stanlio e Ollio negli anni Trenta.

Cinque film iconici di Stanlio e Ollio

La battaglia del secolo (muto)

Questo del ’27 è l’unico dei cinque film a non appartenere agli anni Trenta.

Ampie parti di questo cortometraggio andarono perdute. Ma sopravvisse la sequenza delle torte in faccia, che resta un apice della comicità muta. Successivamente vennero ritrovati altri pezzi, così oggi questo piccolo capolavoro è quasi completo.

La battaglia del secolo è tra i film cult di Stanlio e Ollio, sia per il fatto che testimonia gli inizi persi nella leggenda della coppia, sia perché rappresenta un vertice della loro comicità. È un esempio di perfezione nella semplicità. La battaglia delle torte, che coinvolge un’intera zona della città, è irresistibile. Un film che ci riporta alle favole del cinema muto.

Tutto in ordine (sonoro)

Il ’32 fu un anno magico per Stanlio e Ollio. Questo fu il primo di una serie di corti da manuale.

Questa volta Ollio, in seguito a una festa notturna, dovrà rimettere in ordine la casa devastata, per il ritorno inaspettato della moglie. Chiama Stanlio per un aiuto. Naturalmente non è una buona idea. La casa alla fine sarà incendiata. Stanlio, dopo aver piagnucolato, prima di andare via chiede all’amico se c’è altro da fare. Ollio dice che può bastare.

La scala musicale (sonoro)

Questo cortometraggio del ’32 è senz’altro tra i più famosi e belli della coppia, vincitore di un Oscar. È un cult esilarante, con tempi comici che sfiorano la perfezione.

Stanlio e Ollio sono corrieri. Devono consegnare una pianola a una signora. La casa si trova in cima a una lunga scala. I nostri eroi non hanno vita facile nel tentativo di raggiungerla. Tra sbadataggini e interventi del destino, è una lotta contro i mulini a vento, su e giù per quella scala. Quando i nostri amici avranno raggiunto l’abitazione, ci sarà ancora spazio per le risate. Un gioiello.

Ospedale di contea (sonoro)

Ollio è ricoverato in ospedale, con la gamba destra ingessata. Stanlio lo va a trovare. Sarebbe una normale visita per chiunque. Eppure il dottore, a un certo punto, si ritrova appeso a una finestra. Poi caccia i due senza tanti complimenti. Ora Stanlio e Ollio devono solo uscire dall’ospedale. Ma non sarà un’impresa da poco.

Un cortometraggio da manuale, senza vuoti. Si comincia a ridere e si smette dopo diciotto minuti.

Vita in campagna (sonoro)

È un corto del ’34, tra i più iconici.

Stanlio e Ollio, dietro consiglio medico, decidono di passare qualche giorno in campagna. Si stabiliscono con la roulotte vicino a un pozzo dove dei distillatori clandestini in difficoltà, per disfarsi delle prove, hanno buttato l’acquavite. Stanlio provvede a rifornirsi d’acqua da quel pozzo. Dopo averne bevuta un po’, la trova strana. Ma Ollio, noto uomo di mondo, gli dice che si tratta solo di acqua ferruginosa. Così i nostri villeggianti, che già da sobri non scherzano, si ubriacano rapidamente. Ci sarà da divertirsi.

I film di Stanlio e Ollio tra leggerezza e profondità

Stanlio e Ollio sono un prototipo di comicità. Infatti alla base della loro arte ci sono gag semplici, che però sono perfette nei meccanismi, nei tempi comici. Per questo quell’arte non è astrusa né banale.

Se oggi la grandezza di Stan e Oliver è fuori discussione, in passato ci sono state delle voci critiche per la presunta leggerezza dei loro film. Infatti per alcuni, se Charlie Chaplin intrecciava la risata con il pathos, con l’impegno sociale, con le venature autobiografiche, Stanlio e Ollio facevano solo ridere.

Ma non è proprio così.

La comicità di Stan e Oliver nasconde, oltre alla perfezione formale, qualcosa di più profondo.

Innanzitutto questi due clown sono portatori di una visione pessimistica. Qualsiasi cosa Ollio tenti di fare, di qualsiasi entusiasmo sia preda, il destino si oppone, sotto forma di Stanlio o di personaggi occasionali. Alla crudeltà del mondo i due oppongono il loro mondo pulito e innocente. Infatti Stanlio e Ollio sono ingenui e buoni, al di là dei dispetti fanciulleschi che si fanno. Si entusiasmano con poco e non conoscono la malizia.

In più Ollio rappresenta e mette alla berlina un tipo molto diffuso, la persona che si crede furba e capace, destinata a imporsi e a comandare, e invece è solo saccente.

Ma ciò che più colpisce di questa comicità, leggera eppure profonda, è che questi due personaggi sono opposti e complementari, l’uno indispensabile all’altro. Stanlio e Ollio bisticciano sempre, ma stanno sempre insieme. Ogni azione dell’uno deriva dall’azione dell’altro. Nessuno dei due potrebbe esistere senza l’amico-nemico. Stanlio e Ollio sono una metafora del mondo.