Frasi di Carl Gustav Jung

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Una scelta di frasi di Carl Gustav Jung (1875 – 1961), grande psicologo e psichiatra svizzero. Alcune più note, altre meno. Tutte sono bellissime.

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Carl Gustav Jung
Carl Gustav Jung.

Frasi di Carl Gustav Jung

Se c’è qualcosa che desideriamo cambiare nel bambino, dovremmo prima esaminarlo bene e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.

Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona.

La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un’altra: non c’è una ricetta di vita che vada bene per tutti.

Mostrami un uomo sano di mente e lo curerò per te.

Un essere metafisico in genere non si mette in contatto con noi per telefono.

A perdere potere si guadagna in serenità.

In ogni caos vi è un cosmo, in ogni disordine un ordine nascosto.

L’uomo ha bisogno di difficoltà: sono necessarie alla salute.

Tutto ciò che ci irrita negli altri può portarci a capire noi stessi.

Un uomo che non è passato attraverso l’inferno delle passioni non le ha mai superate.

La vita, per compiersi, ha bisogno non della perfezione, ma della completezza.

Soltanto la radicata convinzione dell’onnipotenza della casualità crea difficoltà alla comprensione e fa apparire impensabile che possano verificarsi o esistere eventi privi di causa.

Nessuno che non conosca sé stesso può conoscere l’altro.

Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.

Chi evita l’errore elude la vita.

Ogni incontro che fai è un incontro con te stesso; pochi sembrano accorgersi che gli altri sono loro.

Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.

Dovremmo imparare a fare a meno di una certa patina di rispettabilità sociale, se vogliamo vivere davvero la nostra vita in modo pieno, libero e felice.

Ognuno desidera che la vita sia semplice, sicura e senza ostacoli; ecco perché i problemi sono tabù. L’uomo vuole certezze e non dubbi, risultati e non esperienze, senza accorgersi che le certezze non possono provenire che dai dubbi e i risultati dalle esperienze.

Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell’amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni che il solitario e l’amicizia fiorisce soltanto quando un individuo è memore della propria individualità e non si identifica più negli altri.

Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono.